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mercoledì 17 novembre 2010

Il gregge sopravvive... il lupo vive o muore.


Il Ribelle è il singolo, l'uomo concreto che agisce nel caso concreto. Per sapere cosa sia giusto, non gli servono teorie, leggi escogitate da qualche giurista di partito. Il Ribelle attinge alle fonti della moralità ancora non disperse nei canali delle istituzioni. Qui, purché in lui sopravviva qualche purezza, tutto diventa semplice.
Ernest Jungher Trattato del Ribelle 1952

mercoledì 10 novembre 2010



"Dov' è il corpo della signora?"
"E' nel furgone."
Si dirige verso il mezzo, sale dietro per poi scendere dopo qualche minuto. Con un fazzoletto di seta si asciuga gli occhi poi chiama a se degli uomini che scaricano le armi, l' attrezzatura e il pacco che li segue remissivo. Veleno mi porta le fondine con le mie pistole e il revolver di Ghigno. Guardo la Bernardelli e la stringo nella mano, provo una sensazione strana, quasi mistica nello stringere l' arma di un amico morto ammazzato. Il Ragioniere viene verso di noi:
"La seppelliremo qui, lei amava questo posto... poi parleremo del resto."
Ivano sale alla guida del furgone e lentamente, a passo d'uomo, si dirige verso l'interno della tenuta. Il Ragioniere, Veleno, Vojo e alcuni uomini seguono il mezzo... io ho già salutato Laura.
Vado nella direzione opposta e mi siedo su un muretto, una sigaretta spenta penzola dimenticata sulle mie labbra. Seduto sulla mia spalla il mostro mi sussurra nell'orecchio parole di fiele e dai miei occhi sgorgano lacrime rancide, vecchie di decenni. Non mi interessa sapere dove la seppelliranno, ne andrò mai sulla sua tomba. Io i miei morti me li seppellisco dentro, continuerò ad ubriacarmi tutte le sere per non sentire i loro lamenti e non rispondere alle loro domande.
(da "Cani sciolti")