"Un quartiere nato male, alla sua nascita offriva ai suoi abitanti una vita decente poi, come un essere deforme che cresce, si rende conto delle sue malformazioni e diventa cattivo. Il suo respiro diventa malsano e puzza di degrado e di disfacimento..."
Questo è il biglietto da visita di "Periferia Nord", una sceneggiatura per un fumetto a episodi autoconclusivi che mi è ronzata in testa per anni. Storiacce ambientate in un quartiere ghetto sviluppatosi, per incuria o dolo di amministratori e costruttori, malamente ai bordi di un'anonima metropoli. Come una creatuta vivente nelle sue strade (vene) e nelle sue abitazioni (alveoli polmonari) si muovono personaggi negativi che, come una metastasi tumorale, corrompono o distruggono le poche cellule sane.
Questo è stato per anni solo inchiostro su carta, una nebulosa senza contorni fino a quando, recentemente, il tutto è stato magistralmente messo a fuoco da Daniele Marotta, che e riuscito ad andare oltre il mio scritto dando contorni ai palazzi e il loro squallore, tracciando tratti somatici ed espressioni malvagie, disperate, sconfitte ai personaggi che erano solo nella mia mente.